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Legge di Bilancio 2025: le novità fiscali
Le misure per i contribuenti
- Aliquote Irpef Confermata e resa strutturale la revisione delle aliquote IRPEF a tre scaglioni, già introdotta per il 2024, che prevede l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito con l’applicazione dell’aliquota al 23% sugli imponibili fino a 28.000 euro lordi (anziché fino a 15.000 euro).
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- Fino a 28.000 euro 23%
- oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro 35%
- oltre 50.000 euro 43%
- Detrazione lavoro dipendente elevata da 1.880 euro a 1.955 euro le detrazioni per reddito da lavoro dipendente previste con riferimento ai redditi fino a 15.000 euro.
- Taglio del cuneo fiscale Confermato e reso strutturale anche il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi ed esteso anche ai redditi fino a 40.000 euro.
Con la nuova legge di bilancio il taglio del cuneo resta contributivo per i redditi fino a 20.000 euro mentre per i redditi tra 20.000 e 40.000 euro il taglio diventa fiscale, con una detrazione fissa di 1.000 euro fino a 32.000 euro, detrazione che diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi tra i 32.000 e i 40.000 euro.
- Detraibilità spese scolastiche La spesa massima detraibile per alunno o studente ai fini dell’imposta sui redditi per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo d’istruzione e della scuola secondaria di secondo grado è elevata da 800 euro a 1.000 euro.
- Detrazioni fiscali La manovra introduce un limite massimo alle detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi superiori ai 75.000 euro, garantendo però maggiori agevolazioni alle famiglie con più di due figli a carico e alle famiglie con figli disabili.
NOTA BENE – Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui contratti fino al 31 dicembre 2024 sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni.
Soggetti con reddito complessivo compreso tra 75.000 e 100.000 euro – livello MAX detrazioni
- 14.000 euro Se il nucleo familiare comprende 3 o più figli fiscalmente a carico (o almeno un figlio con disabilità)
- 11.900 euro Se il nucleo familiare comprende 2 figli fiscalmente a carico
- 9.800 euro se nel nucleo familiare è presente un figlio fiscalmente a carico
- 7.000 euro se nel nucleo familiare non sono presenti figli fiscalmente a carico
Soggetti con reddito complessivo superiore a 100.000 euro – livello MAX detrazioni
- 8.000 euro Se il nucleo familiare comprende 3 o più figli fiscalmente a carico (o almeno un figlio con disabilità)
- 6.800 euro Se il nucleo familiare comprende 2 figli fiscalmente a carico
- 5.600 euro se nel nucleo familiare è presente un figlio fiscalmente a carico
- 4.000 euro se nel nucleo familiare non sono presenti figli fiscalmente a carico
- Detrazioni familiari a carico la detrazione per carichi di famiglia spettante con riferimento ai figli a carico sia riconosciuta nella misura di 950 euro per ciascun figlio, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi, affiliati o affidati, nonché i figli del coniuge deceduto conviventi con il coniuge superstite di età pari o superiore a 21 anni ma inferiore a 30 anni nonché per ciascun figlio di età pari o superiore a 30 anni con disabilità accertata.
- Bonus elettrodomestici Previsto, per il 2025, un contributo economico per incentivare l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica prodotti in Europa, favorendo il risparmio energetico, il riciclo degli apparecchi obsoleti e il sostegno all’industria.
Il contributo copre fino al 30% del costo di un singolo elettrodomestico, con un limite massimo di 100 euro per ciascun elettrodomestico. Il limite è elevato a 200 euro per le famiglie con un ISEE inferiore a 25.000 euro.
NOTA BENE – In ogni caso, ogni nucleo familiare può beneficiare del contributo per un solo elettrodomestico.
- Detrazioni edilizie La Manovra 2025 proroga le agevolazioni fiscali previste in materia di recupero edilizio, di efficientamento energetico, di interventi antisismici nonché per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, ma allo stesso tempo ne modifica la disciplina riducendo le percentuali di detrazione.
Ecobonus, interventi di riqualificazione edilizia, sismabonus
- 2025 36%
- 2026 e 2027 30%
NOTA BENE – La detrazione è innalzata al 50% per l’anno 2025 e al 36% delle spese per gli anni 2026 e 2027 nel caso in cui le spese siano sostenute dai titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale.
- Bonus mobili Prorogato anche per le spese sostenute nel 2025 e con lo stesso limite di spesa detraibile di 5.000 euro.
- Superbonus la detrazione del 65% prevista per le spese sostenute nell’anno 2025 spetta esclusivamente per gli interventi già avviati ovvero per i quali, alla data del 15 ottobre 2024, risulti:
- presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;
- adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), se gli interventi sono effettuati dai condomini;
- presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.
Inoltre, è possibile ripartire in dieci quote annuali di pari importo la detrazione spettante per le spese sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.
- Mutui prima casa Prorogata fino al 31 dicembre 2027 la possibilità di usufruire della garanzia massima dell’80% sulla quota capitale dei mutui per l’acquisto della prima casa, riservata alle categorie prioritarie.
- Detrazione cani guida Innalzata da 1.000 a 1.100 euro la misura forfetaria di detrazione della spesa sostenuta dai non vedenti per il mantenimento dei cani guida.
- Esenzione IMU sisma L’esenzione dall’IMU per i fabbricati ad uso abitativo, ubicati nelle regioni Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici che hanno colpito entrambi i territori rispettivamente nel 2022 e nel 2023, è riconosciuta fino al 31 dicembre 2025 o, se anteriore, fino all’intervenuta ricostruzione o agibilità.
Inoltre, sono prorogate al 31 dicembre 2025 le esenzioni in favore dei contribuenti residenti o aventi sede legale nei comuni siti nel cratere sismico 2016/2017 dalle imposte di bollo e di registro, nonché dall’Irpef, dall’Ires e dall’IMU.
- Rideterminazione del valore di terreni e partecipazioni Introdotta, inoltre, a regime la possibilità di avvalersi della rideterminazione del costo di acquisto delle partecipazioni, negoziate e non negoziate, e dei terreni edificabili e con destinazione agricola.
Le misure per le imprese e professionisti
- Regime forfettario innalzata, esclusivamente per il 2025, da 30.000 a 35.000 euro la soglia di reddito da lavoro dipendente (o redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente) superata la quale è precluso l’accesso al regime forfetario.
- Riduzione contributiva artigiani e commercianti Per i soggetti che si iscrivono nel 2025 per la prima volta alla gestione previdenziale dell’INPS relativa agli artigiani o alla gestione previdenziale dell’INPS relativa agli esercenti attività commerciali, viene introdotta la possibilità di chiedere una riduzione transitoria della contribuzione per 36 mesi, nella misura del 50%.
La riduzione è alternativa rispetto ad altre misure agevolative che prevedano riduzioni della contribuzione. Di conseguenza, l’eventuale riduzione al 50% assorbirebbe in via transitoria la riduzione contributiva prevista per il regime fiscale forfettario.
- Ires premiale Riduzione dal 24% al 20% dell’aliquota Ires per le imprese che reinvestono l’80% degli utili, di cui almeno il 30% per investimenti in beni 4.0 e 5.0, e che assumano l’1% di lavoratori in più.
- Assegnazione agevolata Anche per il 2025 viene riproposto il regime fiscale temporaneo di assegnazione agevolata di beni ai soci.
In particolare, le società commerciali che assegnano o cedono beni immobili o mobili registrati non strumentali ai soci entro il 30 settembre 2025 versano in due rate un’imposta sostitutiva pari all’8%, o al 10,5% se la società non è operativa, sulla differenza tra valore normale e costo fiscalmente riconosciuto dei medesimi beni. Il costo fiscalmente riconosciuto delle azioni o quote possedute dai soci delle società trasformate deve essere aumentato della differenza assoggettata a imposta sostitutiva.
- Estromissione Agli imprenditori individuali, previo pagamento di una imposta sostitutiva dell’IRPEF e dell’IRAP pari all’8% della differenza tra il valore normale dei beni e il relativo valore fiscalmente riconosciuto, è riconosciuta la possibilità di estromettere dal patrimonio dell’impresa i beni immobili strumentali non produttivi di reddito fondiario, subordinatamente alla sussistenza delle seguenti condizioni:
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- i beni sono posseduti al 31 ottobre 2024;
- le esclusioni devono essere effettuate dal 1° gennaio 2025 al 31 maggio 2025.
- Tracciabilità spese Le spese relative a vitto, alloggio, viaggio e trasporto, saranno deducibili se effettuate con i metodi tracciabili, ossia con versamento bancario o postale, carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.
- Credito d’imposta Transizione 4.0 modificata la disciplina del credito d’imposta c.d. “Transizione 4.0”.
Nello specifico, viene rimodulato il termine entro il quale viene riconosciuta l’agevolazione fiscale alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0. Inoltre, il testo abroga la disposizione che riconosce alle imprese che effettuano investimenti aventi ad oggetto beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0.
Il credito viene riconosciuto alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, nel limite di spesa di 2.200 milioni di euro.
- Tax credit quotazione PMI Il credito d’imposta riconosciuto in relazione alle spese di consulenza sostenute dalle piccole e medie imprese per la quotazione viene prorogato fino al 31 dicembre 2027. Il credito è utilizzabile nel limite di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.
- Fondo di garanzia per le PMI Prorogato fino al 31 dicembre 2025 il termine di operatività della disciplina del Fondo di garanzia PMI con alcune modifiche.
In particolare, viene diminuita al 50% la percentuale massima di copertura del Fondo per le operazioni finanziarie riferite alle micro, piccole e medie imprese, per il finanziamento di esigenze di liquidità, a prescindere dalle fasce del modello di valutazione cui appartengono, e innalzato a 100.000 euro l’importo massimo di ammissibilità delle operazioni finanziarie, sulle quali opera la copertura del Fondo fino all’80% in caso di riassicurazione. Inoltre, viene rimosso il limite minimo dei 250 dipendenti ai fini dell’individuazione delle imprese in ordine alle quali trovano applicazione le percentuali di copertura del Fondo già consentite per le cd. “mid cap”.
- Nova Sabatini Rifinanziata la Nuova Sabatini, misura di sostegno agli investimenti in beni strumentali da parte di micro, piccole e medie imprese.
- ZES Il credito d’imposta nella Zona Economica Speciale unica è esteso al 2025, per gli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025.
- Mance settore ricettivo Il limite di reddito percepito nell’anno dal personale impiegato nel settore ricettivo e di somministrazione di alimenti e bevande per le relative prestazioni di lavoro, entro il quale è possibile applicare l’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali con aliquota agevolata, viene aumentato dal 25% al 30%.
Inoltre, viene innalzato a 75.000 euro il limite del reddito di lavoro dipendente cui si applica il regime di tassazione sostitutiva.
- Obbligo PEC L’obbligo di possedere un indirizzo di PEC viene esteso anche agli amministratori di imprese costituite in forma societaria.
Si resta a disposizione per eventuali ulteriori informazioni e chiarimenti.
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Legge di Bilancio 2025: misure in materia di Lavoro
Incentivi per le assunzioni nel Mezzogiorno
In materia di incentivi per le assunzioni nel Sud, la Manovra 2025 introduce un esonero contributivo in favore dei datori di lavoro privati (con esclusione del settore agricolo, dei contratti di lavoro domestico e di apprendistato, nonché di altri enti ed istituti specificamente elencati dalla norma) per le assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, con una modulazione differenziata (che parte dal 25% per arrivare al 15 %) in base alle diverse annualità considerate, dal 2025 al 2029.
Maxi-deduzione del costo del lavoro
Al fine di incentivare le imprese ad investire in nuova forza lavoro, viene prorogata – per i tre periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027 – la maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro incrementale derivante da assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato. Tale maggiorazione, viene incrementata del 10% qualora l’assunzione riguardi particolari categorie di soggetti meritevoli di maggiore tutela (lavoratori svantaggiati o con disabilità; donne di qualsiasi età con almeno due figli di età minore di 18 anni o prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea; giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile, etc.).
Nuovi requisiti economici per l’accesso all’ADI e al SFL
A partire dal 1° gennaio 2025, cambiano i requisiti economici per il riconoscimento dell’Assegno di inclusione (ADI) e del Supporto formazione lavoro (SFL).
NOTA BENE – Per quanto riguarda l’ADI, viene incrementato a 10.140 euro (rispetto agli attuali 9.360 euro) il valore massimo dell’ISEE relativo al nucleo familiare del richiedente e da 6.000 a 6.500 euro la soglia del reddito familiare del medesimo nucleo (elevata da 7.560 a 8.190 euro se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da queste e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza).
Per quanto attiene il SFL, invece, si segnalano:
- l’incremento da 6.000 a 10.140 euro del valore massimo dell’ISEE relativo al nucleo familiare del richiedente e della soglia del reddito familiare del medesimo nucleo;
- l’aumento dell’importo del beneficio che passa dagli attuali 350 euro a 500 euro;
- la possibilità di prorogare il beneficio per una durata massima di ulteriori 12 mesi (rispetto ai soli 12 mesi attualmente previsti), previo aggiornamento del patto di servizio personalizzato, se allo scadere dei primi 12 mesi di fruizione, risulti la partecipazione dell’interessato ad un corso di formazione.
Decontribuzione lavoratrici madri
Viene confermato ed esteso l’esonero contributivo in favore delle lavoratrici madri sulla quota a loro carico.
OSSERVA – L’esonero spetta sia alle lavoratrici con rapporto di lavoro dipendente (ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico) che alle lavoratrici autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario. Ai fini della concessione dell’esonero è necessario che le lavoratrici siano madri di due o più figli e che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore all’importo di 40.000 euro su base annua.
L’esonero spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo ovvero, a decorrere dall’anno 2027, se madri di tre o più figli, fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
Bonus nido
La Manovra prevede, altresì, alcune modifiche della disciplina relativa al bonus nido.
In particolare:
- viene escluso dal valore dell’ISEE, rilevante al fine della determinazione della misura del buono, l’importo dell’Assegno Unico e Universale per i figli a carico;
- viene soppressa la condizione della presenza di almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni per il riconoscimento della maggiorazione a 3.600 euro su base annua del buono prevista per i nuclei familiari con un valore dell’ISEE fino a 40.000 euro con riferimento ai nati a decorrere dal 1° gennaio 2024.
Bonus nascite
Con la finalità di incentivare la natalità e di contribuire alle spese per il sostegno dei figli, la Legge di Bilancio 2025 introduce un assegno una tantum, pari a 1.000 euro, per ogni figlio nato o adottato a decorrere dal 1° gennaio 2025, riconosciuto dall’INPS su domanda, a condizione che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente abbia un valore di ISEE non superiore a 40.000 euro annui.
Fondo dote Famiglia
Viene istituito il Fondo Dote per la famiglia, per la corresponsione di contributi per le prestazioni sportive e ricreative erogate in favore dei minori tra i 6 e i 14 anni di età facenti parte di nuclei con ISEE fino a 15.000 euro, in periodi extra scolastici, da parte delle associazioni e società sportive dilettantistiche, iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (RASD), e degli enti del Terzo settore, iscritti al Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS).
Carta “Dedicata a te”
La Manovra 2025 rifinanzia la carta “Dedicata a te” per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità per famiglie con ISEE non superiore a 15.000 euro e incrementa, in via permanente, la dotazione del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.
Bonus psicologo
Sono state incrementate – da 8 a 9,5 milioni di euro per il 2025, da 8 a 8,5 milioni per il 2026 e da 8 a 9 milioni per il 2027 – le risorse destinate al c.d. bonus psicologo, ossia il contributo economico (parametrato alle diverse fasce ISEE entro 50.000 euro) per la copertura delle prestazioni di psicoterapia.
Congedo parentale
In materia di congedo parentale viene:
- resa strutturale l’elevazione all’80% (finora prevista per il solo 2024) della retribuzione dell’indennità del congedo, per il secondo mese entro il sesto anno di vita del bambino, in luogo dell’elevazione al 60% prevista finora a regime;
- elevato dal 30 all’80% il terzo mese di congedo di maternità o paternità per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti entro il sesto anno di vita del bambino.
Premi di produttività
Prorogata per gli anni 2025, 2026 e 2027 la riduzione dal 10% al 5% (già prevista per le per gli anni 2023 e 2024) dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle somme erogate sotto forma di premi di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa. La disposizione riguarda i soli lavoratori dipendenti del settore privato titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, che abbiano percepito, nell’anno d’imposta precedente, redditi da lavoro dipendente d’importo non superiore a 80.000 euro.
Fringe benefit
In materia di fringe benefit si segnala, anzitutto, la proroga – per gli anni 2025, 2026 e 2027 – della soglia di esenzione fiscale già prevista per l’anno di imposta 2024, ossia:
- 2.000 euro per i lavoratori con figli fiscalmente a carico;
- 1.000 euro per gli altri lavoratori.
Nel regime di esenzione rientrano le somme erogate direttamente dal datore di lavoro, o rimborsate dal medesimo al lavoratore, per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale e delle spese per il contratto di locazione dell’abitazione principale ovvero per gli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale.
OSSERVA – Per i nuovi assunti a tempo indeterminato nel corso del 2025 con reddito fino a 35.000 euro nell’anno precedente, che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri, le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione non concorrono a formare il reddito ai fini fiscali entro il limite complessivo di 5.000 euro annui per i primi due anni dalla data di assunzione.
Detassazione del lavoro notturno e straordinario nei giorni festivi per i lavoratori del turismo
Rifinanziato, per il periodo dal 1° gennaio 2025 al 30 settembre 2025, il c.d. bonus per i lavoratori del settore turistico-alberghiero.
Si tratta, come noto, del trattamento integrativo speciale, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario effettuate nei giorni festivi.
Il trattamento si applica a favore dei lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e ai lavoratori del comparto del turismo, ivi compresi gli stabilimenti termali, titolari di reddito da lavoro dipendente di importo non superiore a 40.000 euro nel periodo d’imposta 2024.
Requisiti per la fruizione della NASpI
La Manovra 2025 introduce un nuovo requisito contributivo per la fruizione della NASpI nelle ipotesi di dimissioni volontarie, anche a seguito di risoluzione consensuale.
In particolare, con riferimento agli eventi di disoccupazione verificatisi dal 1° gennaio 2025, la NASPI potrà essere riconosciuta ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione e che presentino, oltre ai requisiti già previsti, anche almeno 13 settimane di contribuzione dall’ultimo evento di cessazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato interrotto per dimissioni volontarie, anche a seguito di risoluzione consensuale, fatte salve le ipotesi di dimissioni nel periodo di maternità, per giusta causa o di risoluzione consensuale nell’ambito delle procedure di licenziamento per giustificato motivo oggettivo.
NOTA BENE – Tale requisito si applica a condizione che l’evento di dimissioni sia avvenuto nei 12 mesi precedenti l’evento di cessazione involontaria per cui si richiede la prestazione.
Pacchetto Pensioni
In materia pensionistica, la legge di Bilancio 2025 dispone la conferma di:
- Quota 103 (pensione anticipata con almeno 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi);
- Ape sociale (anticipo pensionistico in favore dei soggetti che, al compimento dei 63 anni e 5 mesi di età, siano alternativamente disoccupati, caregiver, con capacità lavorativa ridotta per invalidità grave o svolgano lavori usuranti);
- Opzione donna (pensione anticipata con un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni, ridotta di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni, per le lavoratrici che alternativamente: siano caregiver; abbiano una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%; siano licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa).
Viene, inoltre, introdotta la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni attraverso il cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare.
Per quanto riguarda le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo è stato disposto l’incremento del 2,2% nel 2025 e dell’1,3% nel 2026.
Per le donne lavoratrici, il beneficio della riduzione del requisito anagrafico (attualmente pari a 67 anni di età) per l’accesso alla pensione di vecchiaia nel sistema contributivo in presenza di 4 o più figli, viene elevato da 12 a 16 mesi.
Riguardo al cd. Bonus Maroni (riconoscimento in busta paga della quota di contributi a carico del lavoratore, per chi – in possesso dei requisiti per il pensionamento anticipato – decida di restare al lavoro), viene ampliata la portata della disposizione sul piano soggettivo, che adesso, oltre ai soggetti che hanno i requisiti per accedere a Quota 103, include anche i soggetti che al 31 dicembre 2025 hanno maturato i requisiti per il pensionamento anticipato indipendente dall’età anagrafica (attualmente pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne). È stata, altresì, prevista l’esclusione dall’imponibile fiscale della somma corrispondente alla quota di contribuzione corrisposta interamente al lavoratore.
Si resta a disposizione per eventuali ulteriori informazioni e chiarimenti.
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Bonus 100 Euro per i Lavoratori Domestici:
Cosa Devono Sapere i Datori di LavoroSe sei un datore di lavoro di lavoratori domestici, come colf, badanti o baby sitter, è importante essere informato sul nuovo bonus di 100 euro destinato ai lavoratori domestici, che sarà disponibile a partire dalla dichiarazione dei redditi 2025. Vediamo insieme tutti i dettagli in modo semplice e chiaro.
Cos’è il Bonus 100 Euro?
Il bonus, introdotto per il Natale 2024, è un’agevolazione destinata ai lavoratori domestici che abbiano svolto attività nel 2024. L’importo massimo è di 100 euro e sarà proporzionato al periodo lavorato nel corso dell’anno.
Attenzione: i datori di lavoro domestici non sono sostituti d’imposta. Questo significa che il bonus non sarà incluso nella busta paga ma dovrà essere richiesto dal lavoratore direttamente in dichiarazione dei redditi.Chi ha diritto al bonus?
Il bonus spetta a tutti i lavoratori domestici che:- hanno un contratto a tempo indeterminato o determinato;
- hanno cessato l’attività lavorativa nel 2024.
Inoltre, per accedere all’indennità è necessario rispettare alcuni requisiti:
- Reddito complessivo massimo di 28.000 euro (escluso il reddito della casa principale).
- Almeno un figlio fiscalmente a carico, anche in caso di figli adottivi o affidati.
- Non avere un coniuge o convivente che riceva già lo stesso bonus.
- Un’imposta lorda 2024 superiore alle detrazioni spettanti.
Come richiedere il bonus?
I lavoratori potranno richiedere il bonus nel 2025 durante la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2024.
Il credito potrà essere utilizzato in due modi:- Come detrazione per ridurre eventuali debiti fiscali.
- In assenza di debiti fiscali, come rimborso diretto dall’Agenzia delle Entrate.
Perché è importante per i datori di lavoro?
Anche se non devi gestire il bonus direttamente, è utile informare i tuoi collaboratori domestici sui loro diritti. Questo non solo migliora il rapporto di lavoro, ma evita possibili incomprensioni.Vuoi saperne di più?
Per ulteriori informazioni su come funziona il bonus e i dettagli delle richieste, ti invitiamo a visitare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Lì troverai tutte le indicazioni utili e gli aggiornamenti normativi. -
GESTIONE DELLE RETRIBUZIONI: I BENEFICI DEL PAYROLL IN OUTSOURCING PER LE PMI
Il servizio di payroll in outsourcing rappresenta una soluzione strategica per molte aziende che desiderano ottimizzare la gestione delle buste paga e delle attività correlate. Questo servizio prevede che un fornitore esterno, specializzato nella gestione delle paghe, si occupi di tutte le operazioni necessarie per garantire una corretta elaborazione delle retribuzioni dei dipendenti. L’outsourcing del payroll non si limita alla semplice emissione delle buste paga, ma include anche la gestione delle presenze e delle assenze, delle ferie, delle trasferte e delle assunzioni, oltre alla conformità con le normative vigenti.
Un servizio flessibile e personalizzato
Una delle peculiarità principali del payroll in outsourcing è la possibilità di personalizzare i servizi in base alle specifiche esigenze dell’azienda. Ogni organizzazione ha infatti caratteristiche uniche, che richiedono soluzioni su misura per la gestione delle retribuzioni. I fornitori di servizi di payroll offrono quindi una gamma di opzioni personalizzabili, che permettono di adattare i processi alle diverse strutture di compensazione, ai benefit specifici, ai bonus e agli incentivi previsti per i dipendenti. Questa flessibilità consente alle aziende di mantenere un elevato livello di efficienza operativa, rispondendo prontamente alle esigenze in continua evoluzione del mercato del lavoro.
La scalabilità per accompagnare la crescita aziendale
Un altro aspetto distintivo del payroll in outsourcing è la scalabilità del servizio. Le aziende in crescita possono trovarsi a dover gestire un numero crescente di dipendenti e una complessità maggiore nelle operazioni di payroll. Un fornitore esterno è in grado di scalare i propri servizi in modo efficiente, garantendo che l’aumento del volume di lavoro non comprometta la qualità e la precisione delle operazioni. Questo è particolarmente importante per le aziende che si espandono rapidamente e che necessitano di un sistema di payroll in grado di supportare la loro crescita senza intoppi.
L’importanza dell’integrazione
L’integrazione con altri sistemi aziendali rappresenta un ulteriore vantaggio del payroll in outsourcing. I fornitori di servizi di payroll sono in grado di collegare i loro sistemi con quelli di gestione delle risorse umane, ERP, CRM e contabilità, garantendo un flusso di dati senza interruzioni. Questa integrazione riduce la duplicazione delle informazioni e migliora l’efficienza operativa complessiva, permettendo alle aziende di avere una visione integrata e accurata delle proprie operazioni.
La conformità normativa
La conformità normativa è un altro elemento cruciale nella gestione del payroll. Le normative sul lavoro e le leggi fiscali possono variare significativamente da una regione all’altra e cambiare nel tempo. Un fornitore di servizi di payroll in outsourcing è costantemente aggiornato sulle normative locali e internazionali, garantendo che l’azienda rimanga sempre conforme alle leggi vigenti. Questo riduce il rischio di sanzioni e problemi legali, permettendo all’azienda di operare in modo sicuro e conforme.
Uno strumento per aumentare la soddisfazione dei dipendenti
Le esigenze dei dipendenti sono un altro fattore da considerare nella gestione del payroll. I dipendenti possono avere diverse preferenze in termini di metodi di pagamento, benefit e richieste di informazioni. Un sistema di payroll in outsourcing è in grado di rispondere rapidamente a queste esigenze, migliorando la soddisfazione dei dipendenti e creando un ambiente di lavoro più positivo e collaborativo.
Riduzione dei costi
La riduzione dei costi è uno dei principali vantaggi per le aziende che scelgono di avvalersi del servizio di payroll in outsourcing. Affidare la gestione delle buste paga a un fornitore esterno consente di eliminare la necessità di mantenere un reparto interno dedicato, riducendo così i costi legati al personale, alla formazione e all’acquisto di software specifici. Inoltre, i fornitori di servizi di payroll utilizzano tecnologie avanzate e processi ottimizzati, che permettono di ridurre gli errori e migliorare l’efficienza operativa. Questo approccio non solo consente di risparmiare sui costi diretti, ma libera anche risorse interne che possono essere reindirizzate verso attività a maggiore valore aggiunto, contribuendo così a migliorare la produttività complessiva dell’azienda.
In conclusione, il payroll in outsourcing non è solo una soluzione operativa, ma una vera e propria leva strategica per le aziende moderne. Imprenditori e titolari di aziende dovrebbero riflettere su come questa scelta possa liberare risorse preziose, permettendo di focalizzarsi su innovazione e crescita. La personalizzazione e la scalabilità offerte da un fornitore esterno possono trasformare la gestione delle retribuzioni da un compito amministrativo a un vantaggio competitivo. Inoltre, l’integrazione con altri sistemi aziendali e la garanzia di conformità normativa riducono i rischi e migliorano l’efficienza complessiva. In un mercato in continua evoluzione, la capacità di adattarsi rapidamente e di rispondere alle nuove sfide può fare la differenza tra il successo e l’insuccesso. Affidare il payroll a un professionista esterno non è solo una questione di efficienza, ma una scelta strategica che può influenzare positivamente il futuro dell’azienda.
Si resta a disposizione per eventuali ulteriori informazioni e chiarimenti.
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Analisi delle Competenze: Investire nel Futuro del Capitale Umano
In un mondo del lavoro in costante evoluzione, dove le tecnologie emergenti ridefiniscono i modelli di business e le competenze richieste cambiano a un ritmo accelerato, le aziende si trovano di fronte a una sfida cruciale: come garantire che il proprio capitale umano sia sempre allineato con le esigenze del mercato?
La risposta a questa domanda passa attraverso un’analisi approfondita delle competenze, un processo strategico che permette di identificare il gap tra le competenze possedute dai dipendenti e quelle necessarie per raggiungere gli obiettivi aziendali.
Perché l’analisi delle competenze è fondamentale?
- Allineamento strategico: Collegando le competenze dei dipendenti alle strategie aziendali, si assicura che l’organizzazione sia pronta ad affrontare le sfide future e a cogliere le nuove opportunità.
- Miglioramento delle performance: Investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze chiave aumenta la produttività, l’efficienza e la qualità dei risultati.
- Fidelizzazione dei talenti: Offrendo percorsi di crescita personalizzati, le aziende dimostrano ai propri dipendenti di investire nel loro futuro, aumentando il senso di appartenenza e riducendo il turnover.
- Innovazione: Promuovendo lo sviluppo di nuove competenze, si favorisce la nascita di idee innovative e si stimola la creatività all’interno dell’organizzazione.
Come condurre un’analisi efficace delle competenze
Un’analisi accurata delle competenze rappresenta il fondamento per costruire un piano di sviluppo del personale efficace e allineato agli obiettivi strategici dell’organizzazione. Per ottenere una mappatura completa e affidabile delle competenze, è fondamentale combinare diverse metodologie:
- Job Analysis: Un’analisi dettagliata dei ruoli permette di identificare le competenze tecniche e comportamentali richieste per ciascuna posizione. A partire dalla definizione delle attività e dei risultati attesi per ogni ruolo, è possibile determinare le Soft e Hard Skills corrispondenti e necessarie per lo svolgimento efficace delle mansioni aziendali. La job analysis si perfeziona con la valutazione dell’allineamento tra le competenze richieste e i profili professionali esistenti in azienda.
- Assessment center: Gli assessment center sono strumenti potenti per valutare le competenze comportamentali e tecniche dei candidati e dei dipendenti. Attraverso simulazioni di situazioni lavorative realistiche (es. presentazioni, role-playing, test di gruppo), è possibile osservare direttamente le competenze in azione e identificare i potenziali di sviluppo.
- Interviste e focus group: Coinvolgendo direttamente i dipendenti e i manager, si raccolgono informazioni qualitative ricche di sfumature sulle competenze esistenti, sulle necessità formative e sulle aspettative future. Le interviste possono essere individuali o di gruppo, e possono essere strutturate o semi-strutturate.
- Survey: I sondaggi online e i questionari permettono di raccogliere dati quantitativi su un ampio campione di dipendenti in modo rapido ed efficiente. È possibile utilizzare questionari chiusi (con risposte a scelta multipla o scala Likert) per valutare il livello di possesso di determinate competenze, o questionari aperti per raccogliere feedback più dettagliati.
- Analisi dei dati HR: L’analisi dei dati HR esistenti (es. valutazioni di performance, feedback a 360°, dati sulla formazione) può fornire ulteriori informazioni sulle competenze dei dipendenti e sulle loro aree di miglioramento.
Integrare le competenze nei piani di sviluppo professionale
Una volta mappate le competenze necessarie e individuato il gap tra le competenze attuali e quelle desiderate, è fondamentale tradurre queste informazioni in azioni concrete, integrandole nei piani di sviluppo individuali dei dipendenti. Questo passaggio è cruciale per assicurare che la formazione sia mirata, efficace e allineata con gli obiettivi sia individuali che organizzativi.
Best practice per lo sviluppo delle competenze
– Formazione personalizzata:
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- Microlearning: Offrire moduli formativi brevi e mirati, facilmente accessibili tramite piattaforme e-learning, per consentire ai dipendenti di apprendere nuove competenze in modo flessibile e al proprio ritmo.
- Percorsi di sviluppo: Creare percorsi di apprendimento personalizzati, basati su un’analisi approfondita delle esigenze e degli interessi di ciascun individuo.
- Tutoring e coaching: Affiancare i dipendenti a tutor o coach esperti nella materia, per fornire supporto personalizzato e feedback costruttivi.
– Esperienze di apprendimento sul campo:
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- Rotazioni: Permettere ai dipendenti di sperimentare ruoli diversi all’interno dell’organizzazione, favorendo l’acquisizione di nuove competenze e una visione più ampia dell’azienda.
- Progetti speciali: Assegnare ai dipendenti progetti innovativi e stimolanti, che richiedano lo sviluppo di nuove competenze e la collaborazione con team multidisciplinari.
- Job shadowing: Offrire l’opportunità ai dipendenti di osservare colleghi esperti in azione, per apprendere nuove tecniche e metodologie.
– Sviluppo delle soft skills:
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- Programmi di leadership: Investire nella formazione di competenze di leadership, come la gestione di team, la comunicazione efficace e la negoziazione.
- Emotional intelligence: Promuovere lo sviluppo dell’intelligenza emotiva, fondamentale per le relazioni interpersonali e la gestione dello stress.
- Agile working: Fornire ai dipendenti gli strumenti e le competenze necessarie per lavorare in modo agile e collaborativo.
Il ruolo della tecnologia nella gestione delle competenze
La tecnologia può essere un valido alleato nella gestione delle competenze. Piattaforme LMS (Learning Management System) e strumenti di HR analytics consentono di:
- Automatizzare i processi: Dalla creazione dei piani formativi alla valutazione dei risultati.
- Personalizzare l’esperienza di apprendimento: Offrendo contenuti formativi su misura per le esigenze di ciascun dipendente.
- Misurare l’impatto della formazione: Raccogliendo dati sull’efficacia dei programmi formativi e sull’impatto sulla performance aziendale.
In conclusione, l’analisi delle competenze è un investimento strategico che permette alle aziende di rimanere competitive in un mercato in continua evoluzione. Investendo nella formazione e nello sviluppo dei propri dipendenti, le organizzazioni possono aumentare la propria agilità, la propria innovazione e la propria capacità di affrontare le sfide del futuro.
Si resta a disposizione per eventuali ulteriori informazioni e chiarimenti.